UNA SCOMMESSA POSSIBILE


VIVERE SENZA GLUTINE E CASEINA

Lei è Fulvia. 
E' una splendida ragazzina di sedici anni, nata a sana e rimasta tale fino alla somministrazione del vaccino MPR, avvenuta a diciotto mesi. Nei giorni successivi all'inoculazione una febbre violentissima, arrivata a 41°, determinò un subitaneo regresso nelle abilità e nelle acquisizioni già avvenute. 
La diagnosi di autismo, a quattro anni, fu per noi una devastazione che può comprendere solo chi ci è passato. Essa equivale ad una dichiarazione di morte. Il figlio o la figlia che credevi di avere non esiste più: non farà il saggio di danza, non parteciperà alle recite all'asilo e alle elementari, non guiderà un'auto, né andrà al ballo del liceo.
Oggi Fulvia è un'autistica verbale a medio-alta funzionalità.
Non farà quasi nessuna delle cose che i suoi coetanei fanno, ma è riuscita a fare molte delle cose che la maggior parte degli autistici come lei non fanno: esprimersi verbalmente ed essere autonoma nelle necessità del quotidiano.
Determinante, per noi, è stato accettare quello che la scienza ufficiale, quella "non democratica" di Burioni e compagni, nega: i vaccini provocano danni, molti dei quali permanenti, a carico del sistema immunitario e neurologico.
Più di uno studio ha dimostrato che i soggetti rientranti nello spettro autistico hanno anche disturbi del sistema gastrointestinale, soprattutto per quanto riguarda la scomposizione e l'assimilazione del glutine e della caseina. 
Tutto ciò malgrado, l'adozione di una dieta che escluda queste due proteine è da tempo uno degli argomenti più discussi tra le famiglie che assistono un autistico.
Uno dei motivi che spesso portano a non considerare questa opzione è la difficoltà di sostituire praticamente le basi della nostra alimentazione e della nostra cucina tradizionale. 
A suo tempo, viste le condizioni di Fulvia, volli provarci.
Non so se parte dei miglioramenti che ha fatto, pur restando autistica, possono essere attribuiti alla dieta, ma certamente non le ha fatto male abituarsi a cibi più sani.
Quanto a me, l'aver eliminato quasi totalmente i derivati dal latte vaccino mi ha aiutata a convivere meglio con un'artrosi dell'anca residuata dalla mia congenita lussazione. A cinquant'anni e pur alquanto in sovrappeso, non faccio più alcun uso di quegli antidolorifici che già prima dei quaranta mi erano diventati indispensabili.
La mia famiglia ha conosciuto una nuova varietà di sapori e una quantità assai maggiore di combinazioni tra alimenti.
Anche la panificazione e la produzione di pasta fresca, compresi i nostri cavatelli e orecchiette pugliesi, apparentemente difficile con farine senza "corpo" in quanto aproteiche, col tempo e con l'applicazione non sono più state un problema.
Con la pratica, ho brevettato mix diversi di farine senza glutine per i diversi usi.
In questa pagina voglio condividere i risultati delle mie sperimentazioni e dei circa dieci anni di studio su come continuare a cucinare in modo sano e gustoso eliminando molti degli alimenti di uso comune.
Oggi posso dire che l'alimentazione di Fulvia, e anche la nostra, non presenta più particolari problemi, né costi eccessivi rispetto alla normale alimentazione.
Sarà forse un caso, ma è opinione comune che io e mio marito, praticamente coetanei, siamo due persone che portano bene il proprio mezzo secolo di vita. 
E...se fosse la dieta?




Commenti