AUTISMO E DIETA GFCF


Più di uno studio ha dimostrato che i soggetti rientranti nello spettro autistico hanno disturbi intestinali, soprattutto per quanto riguarda la scomposizione e l'assimilazione del glutine e della caseina. Tutto ciò malgrado, l'adozione di una dieta che escluda queste due proteine è da tempo uno degli argomenti più discussi tra le famiglie che assistono un autistico.
Uno dei motivi che spesso portano a non considerare questa opzione è la difficoltà di sostituire praticamente le basi della nostra alimentazione e della nostra cucina tradizionale. 
A suo tempo, viste le condizioni di Fulvia, volli provarci.
Non so se parte dei miglioramenti che ha fatto, pur restando autistica, possono essere attribuiti alla dieta, ma certamente non le ha fatto male abituarsi a cibi più sani.
Quanto a me, l'aver eliminato quasi totalmente i derivati dal latte vaccino mi ha aiutata a convivere meglio con un'artrosi dell'anca residuata dalla mia congenita lussazione. A cinquant'anni e pur alquanto in sovrappeso, non faccio più alcun uso di quegli antidolorifici che già prima dei quaranta mi erano diventati indispensabili.
La mia famiglia ha conosciuto una nuova varietà di sapori e una quantità assai maggiore di combinazioni tra alimenti.
Anche la panificazione e la produzione di pasta fresca, compresi i nostri cavatelli e orecchiette pugliesi, apparentemente difficile con farine senza "corpo" in quanto aproteiche, col tempo e con l'applicazione non sono più state un problema.
Sono pervenuta al brevetto di mix diversi di farine senza glutine per i diversi usi.
Oggi posso dire che l'alimentazione di Fulvia, e anche la nostra, non presenta più particolari problemi, né costi eccessivi rispetto alla normale alimentazione.
Sarà forse un caso, ma è opinione comune che io e mio marito, praticamente coetanei, siamo ritenuti persone che portano bene il proprio mezzo secolo di vita. 
E...se fosse la dieta?


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